12/05/2014 -
Processo Civile Telematico – Teramo insieme a Milano prime della classe
Teramo e Milano sono le prime della classe in materia di Processo Civile Telematico. A dirlo è il Corriere della Sera che nell’edizione di domenica 11 affronta le problematiche legate all’imminente entrata in vigore dell’obbligatorietà del PCT (30 giugno) che rischia una diffusione a macchia di leopardo a causa dei ritardi in cui versa un terzo dei tribunali del territorio nazionale.
Ma se da una indagine commissionata dall’Associazione Italiana dei Giovani Avvocati emerge che solo nel 36 % delle sedi giudiziarie è possibile il deposito di un ricorso telematico, dal documento ufficiale del Ministero della Giustizia sullo stato di diffusione del Processo Telematico risulta che il numero dei depositi telematici di parte nell’anno 2013 è aumentato del 85 %.
Facendo un po’ di conti nel nostro Tribunale i numeri sono davvero da primi della classe. L’incremento dei depositi di parte a Teramo nello stesso periodo è stato del 203 % mentre per quanto riguarda i magistrati in servizio al Tribunale di Teramo questi depositano il 37% in più degli atti e il 107% in più delle sentenze che, mediamente, sul territorio nazionale depositano i magistrati presenti nei Tribunali effettivamente attivi nel PCT.
E visto che parliamo di giustizia “on line” spendiamo qualche parola sui numeri di “Progetto Basket” il sistema di rilascio copie in via telematica del Tribunale di Teramo. Nel 2013 sono state evase 7.077 richieste di copie e nel 2014, in 86 gg. lavorativi ne sono state evase già 3.698 che equivalgano a una media di 43 richieste evase per ogni giorno lavorativo. Se dovessimo immaginare la stessa mole di lavoro svolta ad uno sportello classico aperto al pubblico 5 ore, avremmo una richiesta evasa ogni 6-7 minuti. In buona sostanza, in sei-sette minuti l’operatore di sportello dovrebbe ricevere la richiesta, rintracciare il fascicolo, prelevare l’atto originale, fotocopiarlo, congiungere le pagine, apporre tutti i timbri necessari, sottoscriverlo e restituirlo al richiedente. Il tutto con gli spostamenti necessari dalla postazione agli scaffali, poi al fotocopiatore, quindi di nuovo alla postazione.
Ovviamente, impossibile. Chissà che qualche problema della giustizia non si risolva con un po’ di fantasia e tanta innovazione tecnologica?
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